venerdì, agosto 25, 2006

O la borsa o la vita

Ogni qualvolta ci si pone di fronte a un problema in termini oppositivi (o..o) si è destinati a fallimento sicuro e quella che prima appariva come una scelta ambivalente(2) si trasforma in una scelta mancata(0). A meno che non cambiamo approccio al gioco e, sfidando le regole a disposizione, trasformiamo il problema in termini alternativi (oppure), aprendo così il campo ad una scelta molteplice(3), ad un serialità in-finita i cui limiti sono dettati solo dal termine del gioco stesso.
Va da sè che queste deduzioni sono dettate da modelli combinatori e risultano fondate fintantochè restano inscritte in un ristretto ambito formale ma nel momento in cui si vogliono calare in una dimensione fattuale le cose si fanno più complicate.
Questo per il fatto che le decisioni umane sono sempre il frutto di una economia libidinale, di un intreccio di significanti che caratterizzano il sembiante in maniera universale e singolare al tempo stesso, cosa che Freud per primo seppe delineare nella sua teoria delle pulsioni. Partendo dall'esercizio clinico intorno al tema dell'isteria, passando poi attraverso lo studio dei sogni e degli atti mancati, egli seppe proporre una lettura inedita dell'inconscio, superando schiere di scienziati e filosofi che sino allora si erano esercitati nello studio dell'animo umano.
Purtroppo nel nostro paese questa invenzione non è mai stata considerata in modo adeguato, incontrando in ogni epoca la perplessità o lo scherno delle istituzioni, magari cercando una facile domesticazione nel novero di discipline differenti (antropologia, epistemologia).
Ancora oggi si preferisce tradurre il sintomo in una "semiosi" e, con l'impiego della psicologia comportamentale, si arriva a diagnosticarne l'origine in un quadro asettico, suggerendo spesso dei rimedi ispirati alla medicina allopatica. A poco è valso l'impulso che Lacan e la sua scuola seppero infondere a questa eredità, tanto che alle topologie già acquisite se ne aggiunsero altre, traendo ispirazione teorica da discipline quali la logica o la linguistica, che in passato si potevano leggere in controluce nelle pagine freudiane ma che trovarono piena cittadinanza solo mediante il suo insegnamento.
Quest'anno cade il 150esimo anniversario dalla nascita di Freud e le pagine dei giornali nazionali si sprecano nel pubblicare le notizie più disparate, preferendo ora argomenti frivoli ora preoccupanti ma quasi mai orientati all'indagine scientifica, fatta eccezione per il fatto che una ricerca in corso ci porterà presto a individuare la dislocazione dell'inconscio nel cervello, con buona pace della psicanalisi e di tutti i suoi studiosi.